Recensione del concerto di Milano

avete visto uno, due, mille concerti e volete condividere le vostre emozioni?
Questo è il posto giusto!
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shy
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Recensione del concerto di Milano

Messaggio da shy »

Se volete leggere la recensione in una versione più umana per i vostri occhi, vi consiglio di andare qui:

http://princeofminneapolis.blogspot.com ... scito.html

In caso contrario... ecco:

Dico la verità, ieri sono riuscito a scrivere poche parole sul concerto di Milano a causa del vortice di emozioni e sensazioni che mi hanno colpito nel post concerto.
Un classico, a dire il vero. Come sempre Lui riesce a sbattermi in faccia la realtà, ormai gli riesce talmente bene che mi accorgo sempre di più di quanto i suoi concerti riescano a sballarmi le emozioni. La realtà è che è sempre formidabile in versione live. C'è poco da dire.

Vediamo, punto per punto, com’è stata questa serata al Mediolanum Forum di Milano (Forum di Assago).

Incontri: Eh, si. Finalmente ho avuto la possibilità di abbinare al nickname di alcuni del forum Purple Italy un volto. In primis, giustamente, la grandissima Lole. La mia socia nell’avventura del forum si è mostrata simpatica, entusiasta e brillante. Insomma, una perfetta fan di Prince. Habemus maglietta personalizzata del Forum! Non vi dico quanto è bella perché non ci credereste mai. In pratica il forum era rappresentato, in forma ufficiale, da me, Lole, Sudokhay e Pupix. In un secondo momento ho potuto conoscere “da lontano” anche Pannasmontata. Insomma, pochi ma buoni.

Location: Il Forum di Assago a mio avviso non è male come posto per vedere concerti. Chiaramente non è l’O2 di Londra e nemmeno l’Arena di Verona (please, Mister Nelson, Verona is waiting for u…). Essendo io in posizione “parterre” posso parlare dell’acustica di quella zona. Non male, certo, qualche frequenza di basso andava proprio persa e ne risultava un sound complessivo abbastanza freddino. Ripeto, non è l’Arena di Verona che, al momento, credo sia la location numero uno a livello italiano.

Il Palco: come già ho anticipato, non presentava elementi nuovi rispetto al concerto di Nizza e alla tournée estiva. Anzi, a me sembrava proprio lo stesso. Palco semplice e maxischermo ovale dietro i musicisti. Batteria con doppia cassa nel centro del palco, in posizione rialzata, le tastiere di Neto e di Hayes sulla destra insieme alla bassista. Sulla sinistra il piano di Cassandra e le tre coriste. (Neto, Cassandra… manco fossero miei amici eh?) Giusto qualche novità nelle proiezioni, a mio avviso meno pacchiane rispetto ad alcune viste a Nizza.

La Band: le tre coriste le conosciamo già e credo che tutti ne riconoscano la bravura. Ecco, onestamente io vivrei anche senza l’intermezzo cantato da Shelby che, a mio modesto parere, abbassa la “tensione” del concerto. Bisogna però dire che una pausa in due ore e quaranta di concerto se la dovrà pure concedere il nostro amatissimo ometto viola.
Renato Neto, Mr.Morris Hayes e Cassandra O’Neil si sono riconfermati perfetti per creare il tappeto sonoro giusto per le schitarrate di Prince e per le sue divagazioni/improvvisazioni. Certo, Renato Neto a mio parere rimane una tacca sopra nel comparto keyboards. Bisogna anche dire che rivedere, dopo tutti questi anni, Morris Hayes sul palco mi fa un certo effetto. Al momento credo sia uno dei pochi ad avere la fortuna di essere chiamato spesso ad accompagnare Prince nei tour. Sarà un suo amico? Avrà amici? Mah, mistero.
John Blackwell rimane nel tris dei miei batteristi di Prince preferiti. Al secondo posto ci metto Michael B., al primo indovinate chi? La grande esclusa della serata, Sheila E. (no comment).
Nota a parte per Ida Nielsen che, pur rimanendo un’ottima bassista (e con un ottimo impatto estetico…), non credo sia all’altezza del difficile compito di suonare con Prince. Non voglio giudicarla male, ci mancherebbe, dico solo che non mi ha particolarmente impressionato, cosa che invece a Rhonda Smith riusciva facile.

I Fans: tutti le nazioni, tutte le razze, tutte le età. Uno spettacolo! Ragazze bellissime, ragazze da passerella. Ragazzi super cool, vestiti firmati e ancora… persone normalissime (come me), gente di mezza età, vecchietti vestiti come Prince (giuro, c’era un vecchietto vestito come Lui).
Giovani curiosi che mai avevano visto Prince dal vivo e che a malapena conoscevano i suoi brani più famosi. Poi tanti stranieri, guardandoli pensavo a quante volte sono stato io a dover gestire la mia vita e il mio lavoro in modo da potere assistere ai suoi concerti in giro per l’Europa. Finita la serata il mio pensiero è andato a loro, a tutti i chilometri che li aspettavano e all’idea che si saranno fatti dell’Italia, per una sera rappresentata da un singolo palazzetto. Certo che l’O2 di Londra….

I Vestiti: non fate finta d’essere disinteressati a questa parte della recensione! Dai, non vergognatevi, conoscendo il personaggio ci si aspetta almeno un paio di cambi d’abito. Infatti, anche questa volta Prince non ha deluso le aspettative. In un primo momento è entrato con quello che io ho definito il “vestito da pipistrello”, ovvero un mantello con cappuccio incorporato e occhiali a specchio. Questo vestito ha accompagnato i primi brani eseguiti con le luci del forum accese. Una volta spente le luci ricordo, in maniera non ordinata, una camicia in pizzo floreale, una maglia a maniche lunghe completamente luccicante, una camicia scura, sbottonata (con mega collanona dorata sul petto) e giacchetta. Insomma, il solito gusto unico e personale di Prince.

I Brani: la scaletta è la tipica scaletta di un concerto di Prince da almeno 6 anni a questa parte. Trovano immancabilmente spazio brani come Kiss, Purple Rain, Cream o 1999. E se 1999 non viene suonata, viene suonata Little Red Corvette. E se non viene suonata Cream allora verrà suonato un altro brano altrettanto famoso. Nulla da ridire, non sarò di certo io a lamentarmi di una scaletta di oltre due ore e mezza. No, no e ancora no. Certo, il mio lato rompiballe spererebbe sempre di ascoltare, non dico tutto, ma almeno metà dei brani presenti sull’ultimo disco di Prince che qui, per la cronaca, non ha trovato nemmeno lo spazio di un coro! Questa cosa proprio non riesco a capirla. Aiutatemi perché proprio non la capisco. Non vi sarebbe piaciuto un concerto iniziato sulle note di Planet Earth, con Compassion, Lavaux, $, Laydown, The 1 wanna c e qualche chicca come Electric Intercourse, The Morning Papers, Housequake, Saviour ecc ecc ecc? Insomma, qualche sorpresina sparsa tra le hits? Poi insomma, non saprei come dirla diversamente ma personalmente ho imparato ad amare il disco 20ten e non sentirlo riproposto o promosso mi lascia perplesso.
Comunque, attenendoci alla tracklist del concerto, sono rimasto STUPEFATTO dal suo sempreverde cavallo di battaglia, Purple Rain. Cavolo ragazzi, non è mai uguale da una volta all’altra e la versione che ha regalato a Milano è stata strepitosa. L’assolo ha toccato delle corde che non ricordavo d’avere. Mi sono commosso e sono certo che per riuscire a regalare queste emozioni anche lui, qualche brivido, dovrà pur averlo avuto.
Il brano “cool”, dalla discografia dei Time, trasudava funky da ogni poro. La sorpresina (questa è stata una bella sorpresina) di Uptown , brano che dal vivo non avevo mai ascoltato, mi ha fatto smuovere e ha smosso vistosamente il parterre. Indimenticabile anche la bella versione di U Got The Look.
Ripeto, non sarò di certo io a lamentarmi di cotanta abbondanza di estasi psicofisica. Grazie Roger.

Ricordi sparsi: come da precedente passaggio in terra europea mi ha fatto enorme piacere notare la ritrovata voglia di ballare di Prince. Anche qui non si è risparmiato e più volte è sembrato sinceramente “preso” dalla musica. Perciò nel mio angolo dei ricordi personali ci andranno tutte le mosse e i balletti regalati al pubblico in estasi. Ricordo anche volentieri il fatto che prima del concerto siano stati fatti passare dalle casse alcuni brani di Prince come b-sides e anche brani INEDITI. Un titolo su tutti, Rebirth of The Flesh.
Rimarrà nei ricordi, non solo miei ma di tutti i presenti, anche l’inizio del concerto con le luci accese. Mai vista una cosa simile. Oppure il finale con l’ultimo bis, sempre a luci accese.
E che dire del momento in cui Prince, bomboletta spray alla mano, si è messo a scrivere..."Prince" e "JB" sulla doppia cassa di John Blackwell? Sono piccoli particolari ma rimarranno anche quelli.
"We are the New Power Generation... and so you are! grida dal microfono Prince e tutti per un momento si sentono parte di qualcosa, di avere assistito a qualcosa di importante. Come sempre io dico.

La Fine del Sogno ad occhi aperti: si, perchè le cose belle durano poco. Nel caso di un concerto di Prince parlare di "poco" significa godere per quasi tre ore. Oddio! Mentre scrivo mi rendo conto che tutto questo, tutta questa magia è già un ricordo meraviglioso.




ps: se avete notato imprecisioni o errori di ogni tipo non esitate a contattarmi e modificherò il resoconto. Chissà quante cose mi sono perso!
"che se ne parli pure di me, nella peggior delle ipotesi anche bene" Salvador Dalì

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pannasmontata
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Re: Recensione del concerto di Milano

Messaggio da pannasmontata »

Sai che la stavo aspettando ?
La tua personalissima recensione ....
beh adesso dopo il concerto che ho potuto vedere di persona ....
adesso il "godimento" è veramente completo. Grazie
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Fabmiky
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Re: Recensione del concerto di Milano

Messaggio da Fabmiky »

io posso soltanto dire che non ho mai provato niente che si possa avvicinare a quello che ho provato durante il concerto.
a un certo punto mi sono sentito un tutt'uno con gli altri presenti e con la musica. e questo io credo che possa succedere solo al cospetto di un vero musicista.
mi spiace non essere riuscito a conoscere nessuno di voi per riconoscerci nel segno (e nel sogno) di Prince
Lole
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Re: Recensione del concerto di Milano

Messaggio da Lole »

Bellissima recensione: molto tecnica!
Condivido quasi tutto!
E anche se in momenti diversi e per motivi diversi, è stato un concerto che ha dato tanto a tutti: non è cosa da poco!
when U smile, when U smile, when U smile
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